Chirurgia Estetica e Psicologia
a cura della Dr.ssa Maria Laura Santini
Queste brevi considerazioni sono rivolte a tutti coloro che abbiano deciso o stiano considerando la possibilità di effettuare un intervento di chirurgia estetica.
L’intento è quello di offrire alcuni spunti di riflessione che consentano di pensare o ripensare la propria scelta così da renderla adeguata alle proprie esigenze.
Osserviamo infatti in primo luogo, che la soddisfazione dei risultati raggiunti, dipende strettamente dalla capacità di ciascuno di prefigurarsi realisticamente l’intervento stesso. Questo vuol dire sicuramente informarsi e documentarsi su tutti gli aspetti tecnici legati all’intervento, ma vuol dire ancor più valutare e analizzare le proprie motivazioni all’intervento auspicato.
Faust fu deluso dalla scorciatoia suggerita da Mefistofele, non appena scoprì che la magia della pozione offertagli può restituirgli solo l’aspetto e non i pensieri di quella verde stagione della giovinezza.
Talvolta si può rimanere delusi o insoddisfatti dei risultati estetici raggiunti, anche a fronte di un intervento perfettamente riuscito, oppure si può ritenere di avere necessità di ulteriori “ritocchi” chirurgici in una spirale crescente che può mutarsi in una reale dipendenza. Perciò in alcuni casi l’intervento chirurgico anziché promuovere e veicolare il benessere soggettivo, può avallare conflitti interiori e alimentare insicurezza e vulnerabilità.
Viceversa in altri casi l’intervento è pienamente soddisfacente e la persona può beneficiare anche dei vantaggi secondari che vengono da un’accresciuta autostima.
Queste differenze importanti sono legate a quel processo dinamico più o meno consapevole, che prende le mosse dalla percezione di un disagio e sfocia nella soggettiva rappresentazione della sua soluzione. Stiamo parlando della dinamica motivazionale che spinge alla richiesta di un intervento chirurgico.
In altre parole è necessario considerare che dietro la richiesta apparentemente veniale di migliorare il proprio aspetto esteriore si mobilitano dei livelli ben più profondi della persona, che hanno a che fare con le tematiche di accettazione, autostima, benessere che vanno considerate e valutate adeguatamente per non idealizzare l’intervento estetico, investendolo di una valenza terapeutica “a tutto tondo”, risolutiva di problematiche di altra natura.
Il mal di testa può essere lenito con una pillola, ma è un sintomo che denuncia sempre un’alterazione patologica o funzionale del nostro organismo, in un modo analogo la percezione di un difetto estetico, può essere migliorata con un intervento chirurgico, ma è sempre indicativa di un conflitto interiore del quale si deve tener conto e che talvolta, come il mal di testa, per poter essere risolto necessita di indagini più approfondite e di soluzioni diversificate.
Per poter valutare la propria motivazione all’intervento e monitorare l’adeguatezza della scelta alle proprie reali esigenze, può essere utile provare a rispondere alle seguenti domande: come è nata l’idea dell’intervento?Quali informazioni si hanno e come ci si è documentati sull’intervento?Perché lo si vuol affrontare in questo particolare momento della propria vita?
Quali aspettative e quali fantasie si hanno rispetto ai risultati? Quali cambiamenti ci si attende nella propria vita a seguito dell’intervento? Quali sentimenti animano la scelta?
L’invito è quello di non dare nulla per scontato; perseguire una propria immagine interiorizzata di bellezza è un’aspirazione legittima e auspicabile per ciascun individuo,
e può essere l’occasione per considerare e rivalutare ad un livello più profondo i propri desideri e le proprie esigenze.
Diceva Oscar Wilde “solo i più superficiali non tengono conto delle apparenze”…
Chiunque voglia approfondire le motivazioni della propria scelta, o affrontare analiticamente i propri dubbi attraverso dei colloqui psicologico-clinici, può contattare:
Dott.ssa Maria Laura Santini
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