Lifting Collo - Liposuzione Collo

Il trattamento del collo prevede la possibilità di intervenire chirurgicamente mediante il lifting del collo e la liposuzione collo, per contrastare i postumi dell’invecchiamento di questa area anatomica.
Il terzo inferiore del viso è probabilmente insieme alle palpebre, l’area del nostro corpo che per prima mostra gli inizi del processo di invecchiamento.
Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, il collo risulta ancora oggi una delle aree più difficili da trattare. Lo dimostrano attrici dai visi giovani, che tradiscono la loro età dalle condizioni di invecchiamento del collo, nonostante sottoposte probabilmente a procedimenti chirurgici anche su questa regione. Tale difficoltà di trattamento è uno dei motivi che mi lascia perplesso, quando nel mio studio si presentano pazienti, che credono di poter risolvere i problemi di invecchiamento cervicale semplicemente inserendo qualche filo di trazione o sottoponendosi a ipotetiche tecniche conservative dagli scollamenti minimi. Secondo il mio modesto parere non esiste tecnica, che agisca su questa area anatomica, senza ampli scollamenti e trattamenti su tutte le strutture cervicali (pelle, sottocute e muscolo), in grado di produrre risultati soddisfacenti a lungo termine. Tra l’altro sottoporsi ad un intervento conservativo, per poi doverne effettuare un altro dopo soli 6-9 mesi, poiché i tessuti hanno nuovamente ceduto, certamente non è un motivo valido per consigliare questi “pseudo-procedimenti” estetici.

La liposuzione del collo è un intervento che si effettua per ridurre il grasso che si accumula in questa regione e non è il trattamento ideale per tutti i tipi di difetti di questa area anatomica.
L’invecchiamento del terzo inferiore del viso è dovuto a 3 componenti: l’eccesso di pelle, che produce formazione di rughe e flaccidezza; l’accumulo di grasso sottocutaneo, che si localizza sotto il mento e al livello della mandibola lateralmente, che porta alla perdita della fisiologica forma triangolare del viso, che viene ad assumere una forma quadrata e appesantita; il rilasciamento del muscolo platisma, che produce la formazione delle "corde cervicali" verticali, visibili specialmente durante la mimica del viso.

Credo che si stia sovrastimando molto la liposuzione collo, personalmente la utilizzo in casi selezionati, in pazienti giovani ad esempio con il “doppio mento”, o in pazienti con perdita di tonicità del collo senza problemi accentuati di invecchiamento sulle strutture profonde del collo stesso.
Oltre alla flaccidezza della pelle, che sconsiglierebbe la liposuzione collo, pena una ulteriore caduta dei tessuti, bisogna considerare, che anche nei pazienti di media età, con un invecchiamento del collo legato esclusivamente ad un aumento del tessuto adiposo e senza flaccidezza della pelle, va sconsigliata la liposuzione del collo poiché svuotando questa regione si metterebbero in evidenza le corde muscolari platismali, che diverrebbero visibili sotto la cute, probabilmente divaricate, in seguito al normale processo di invecchiamento, con un peggioramento generale dell’estetica dell’area trattata.

Il trattamento del collo è parte integrante, in genere, di un programma di ringiovanimento facciale completo (lifting del viso), tuttavia in alcuni casi il lifting collo può essere eseguito singolarmente.
Esistono infatti difetti costituzionali di questa regione, generalmente presenti precocemente in giovane età, che vengono efficacemente risolti con interventi specifici. Gli esempi tipici sono il “doppio mento” o la presenza di un muscolo platisma divaricato per cause costituzionali, che deforma la regione sottomentoniera.
Ulteriori casi di indicazioni al lifting collo isolato possono essere l’invecchiamento costituzionale accelerato di questa parte a scapito di un viso dalla struttura ancora ben conservata o una scelta del paziente, generalmente dettata dalla necessità di un più rapido recupero per motivi sociali e lavorativi, di effettuare metodiche di ringiovanimento in tempi successivi, sulle singole parti del viso e del collo.
Molti pazienti di mezza età, si rivolgono a me lamentandosi della perdita del disegno o della rima della mandibola. Tale situazione è legata in parte al cedimento dei tessuti delle guance, che si accumulano lateralmente ed in parte al normale processo di invecchiamento, che si produce a tutti i livelli: al livello osseo con riassorbimento degli angoli mandibolari, al livello dei tessuti molli con accumulo di grasso lateralmente sotto la mandibola, al livello muscolare con cedimento dei muscoli mimici del viso e del collo. In tali situazioni la liposuzione non sortisce alcun effetto.
La perdita di definizione della rima e dell’angolo della mandibola per cause senili o costituzionali si risolve esclusivamente mediante un lifting collo. Le alterazioni costituzionali possono poi essere ulteriormente migliorate mediante inserimento di piccole protesi di aumento al livello del mento e/o degli angoli della mandibola, in casi selezionati.
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Che l’invecchiamento del collo dipenda da vari fattori e non sia genericamente risolvibile aspirando il grasso presente sotto la pelle, lo dimostrano gli insuccessi e le recidive di pazienti con una perdita di struttura del collo trattati con interventi indicati con troppa superficialità, che non risolvono il problema o lo ripropongono in breve tempo.
La liposuzione ad esempio non aspira efficacemente gli accumuli adiposi sottomandibolari presenti lateralmente. Molto spesso tali aree sono costituite oltre che da grasso sottocutaneo, anche da ipertrofia delle ghiandole sottomandibolari, che in casi specifici andrebbero ridotte, tramite le incisioni tipiche del lifting cervicale.
Altre volte il grasso è presente addirittura più in profondità del muscolo platisma, in tal caso un asportazione di grasso dal sottocute non risulterebbe efficace. Credo inoltre, che una asportazione di grasso sottoplatismare per via aspirativa risulterebbe estremamente pericolosa vista la presenza del ramo mandibolare del nervo facciale e che quindi questo problema andrebbe necessariamente risolto a cielo aperto mediante incisioni e dissezioni dei tessuti che consentano all’operatore di vedere dove si sta lavorando e quello che si sta asportando.
Il trattamento delle fibre del platisma, può poi contribuire a mascolinizzare o femminilizzare il collo e quindi può essere considerata una ulteriore opzione estetica utilizzabile secondo le necessità.

La liposuzione collo potrebbe essere eseguita in anestesia locale pura. Io stesso prediligevo questo approccio, tuttavia la presenza di una complicazione transitoria frequente estremamente fastidiosa, specialmente a dosaggi efficaci di anestetici locali per questo tipo di intervento, mi ha fatto cambiare condotta. Mi riferisco alla paresi transitoria del nervo facciale per effetto dello stesso anestetico, che viene infiltrato per “addormentare” l’area che verrà trattata. Il paziente spesso tornava il giorno successivo allarmatissimo per la presenza di una deviazione laterale della bocca. Il terrore dei pazienti è che il nervo mandibolare possa essere stato danneggiato. In realtà è risaputo che una volta riassorbitosi completamente l’anestetico locale, il problema si risolve spontaneamente, comunque nel giro di qualche giorno. Ecco perché oggi preferisco un approccio combinato con i sedativi che vengono somministrati dall’anestesista e che consentono una anestesia locale più blanda a concentrazioni inferiori, in modo tale da ridurre la frequenza di questo spiacevole inconveniente. 
Nella nostra routine realizziamo varie microincisioni di circa 3 mm, per realizzare la liposuzione: generalmente sotto il mento e dietro le orecchie, per consentire di trattare la regione del collo interamente e omogeneamente. Il paziente viene dimesso dopo poche ore dall’intervento, con un bendaggio microporoso che viene mantenuto in sede per qualche giorno.
Il lifting cervicale invece è sicuramente un intervento di una maggiore complessità rispetto alla liposuzione del collo. Prevede delle incisioni che vengono nascoste dietro le orecchie e sotto il mento. 
Utilizziamo l’anestesia locale e sedazione con accompagnamento dell’anestesista e dimissioni in giornata con l’utilizzo del bendaggio microporoso. Questo tipo di intervento viene personalizzato secondo le necessità e i difetti riscontrati. E’ infatti possibile agire in maniera specifica su parametri quali scollamento della cute, sutura e resezione muscolare, asportazione del grasso eccedente.

La riuscita di un lifting collo dipende oltre che dall’operato del chirurgo, anche dalla condotta del paziente prima e dopo l’intervento.
Tutti gli interventi che prevedono grandi scollamenti presentano come grave seppur rara complicazione la necrosi dei tessuti. La percentuale di tale evenienza è enormemente aumentata in pazienti fumatori, in quanto la nicotina danneggia la microcircolazione periferica. Personalmente non faccio l’intervento di lifting cervicale se il paziente non ha completamente abolito l’uso delle sigarette per lo meno 15 giorni prima dell’intervento (astinenza che va mantenuta anche per i successivi 15 giorni dopo l’intervento onde evitare questa grave evenienza).
Anche l’abuso di farmaci antinfiammatori e l’aspirina potrebbero produrre problematiche, generalmente legate all’eccessiva raccolta di sangue sottopelle. Piccoli ematomi e raccolte di sangue, infatti sono frequenti e producono zone dure alla palpazione, che tuttavia si risolvono spontaneamente dopo qualche mese.
Frequente c'è anche la comparsa di cordoncini fibrosi, che generalmente scompaiono in circa 3 mesi, periodo nel quale il paziente può collaborare al proprio recupero con una condotta di vita non stressante e mediante massaggi drenanti sulla regione.