Minilifting
Diversamente dal lifting del viso, il Minilifting è un intervento di ringiovanimento di settori specifici del volto. Il minilifting della fronte e il minilifting occhi (o minilifting del terzo medio del viso), ad esempio sono tipi di minilifting in grado di agire su aree specifiche del viso, che risultino maggiormente invecchiate, rispetto alle altre.
Il vantaggio rispetto al lifting tradizionale del viso è che il minilifting è un procedimento meno invasivo, con un recupero estremamente rapido, mentre gli svantaggi sono un risultato estetico meno evidente sull’area trattata e un risultato dalla durata minore, probabilmente in virtù di uno scollamento dei tessuti più limitato rispetto agli interventi convenzionali di lifting totale del viso.
Possiamo ipoteticamente dividere il viso in 3 zone:
- Il terzo superiore, a cui si applica il Lifting della fronte o Lifting temporale.
- Il terzo medio, a cui si applicano i minilifting per via transpalpebrale (lifting occhi) cioè con incisione lungo il bordo delle ciglia delle palpebre inferiori e i minilifting classici per via preauricolare ossia con incisione davanti alle orecchie.
- Il terzo inferiore, a cui si applica il Lifting cervicale o Lifting del collo.
Lo studio di nuovi vettori di trazione del viso, inoltre ha dato modo di mettere a punto tecniche di minilifting più moderne e meno aggressive rispetto alle precedenti.
Il lifting della fronte
Il minilifting del terzo superiore o della fronte può essere eseguito in diversi modi, sul singolo paziente, secondo le indicazioni specifiche:
Il Curl lifting e il lifting endoscopico del terzo superiore, producono buoni risultati esclusivamente su pazienti giovani e privi di flaccidità dei tessuti.
Il Lifting temporale con incisioni ridotte o convenzionali, nascoste tra i capelli, invece è quello che viene praticato nella maggioranza dei casi.
Il Lifting sottoperiostale del terzo superiore, con ampia incisione coronale o bi-coronale tra i capelli, viene riservato per i pazienti più anziani con estremo invecchiamento dei tessuti.
Esistono poi tutta una serie di varianti: parlando di incisione ad esempio, quella pre-pilosa, ossia praticata sul bordo dei capelli, può essere riservata ai pazienti dalla fronte ampia, evitando così una ulteriore salita dell’attaccatura dei capelli dopo il procedimento.
Il lifting degli occhi e il terzo medio del viso
Esistono vari tipi di minilifting i quali possono addirittura essere utilizzati a supporto di altri interventi di chirurgia estetica. Il Prof. Raul Loeb considerato il padre della blefaroplastica moderna, consigliava il minilifting del terzo medio in casi di estrema flaccidità delle palpebre inferiori e realizzava un minilifting classico, in tutti quei casi in cui facendo una blefaroplastica si correva il rischio di una modificazione della forma dell’occhio per cedimento delle strutture limitrofe, o peggio di una retrazione della palpebra inferiore dopo l’intervento di blefaroplastica. Oggi i concetti si sono evoluti, per cui si tende ad utilizzare altri procedimenti, che limitino la possibilità di tali complicazioni (la cantopessi nella blefaroplastica ad esempio), rimane comunque il principio valido, già applicato e riconosciuto da molti anni.
Nell’ambito delle tecniche classiche per il trattamento del terzo medio, negli Stati Uniti si parla di minilift e mediolift secondo l’entità dello scollamento e l'estensione dell’incisione effettuata, in sede pre e retro auricolare, fermo restando, che ancora una volta esistono pazienti ideali per ognuno di questi procedimenti e che il medico dovrebbe consigliare la scelta sulla base del grado di invecchiamento del paziente. Tali interventi potrebbero anche essere indicati dal paziente sulla base di esigenze proprie, come la necessità di ritornare alla vita di relazione in tempi brevi, comunque ottenendo risultati inferiori alle possibilità offerte dal procedimento indicato e per lui ideale.
Le tecniche classiche sono ancora valide ed estremamente efficaci, seguono dei principi basati sui vettori di trazione classici, già studiati dal Prof. Pitanguy, che prevedono il "tiraggio" dei tessuti eccedenti, lateralmante e verso l’alto in direzione delle orecchie e trovano una ottima applicazione negli invecchiamenti con notevole cedimento al livello delle guance.
Nuovi concetti sui vettori di trazione verticali al livello del terzo medio hanno dato il via alla nascita di tutta una serie di tecniche con accesso transpalpebrale, cioè mediante un’incisione effettuata, come per la blefaroplastica inferiore, sotto le ciglia, con uno scollamento profondo, non limitato alle palpebre ma che continua generalmente sotto il piano muscolare, al livello del periostio (la lamina che è a contatto con l’osso), fino ad arrivare ai solchi naso labiali, producendo non solo un ringiovanimento limitato alla regione palpebrale ma di tutto il terzo medio del viso. Questo è l'approccio moderno che sta rivoluzionando i concetti di minilifting e di blefaroplastica. La tendenza nel prossimo futuro sarà sicuramente di considerare le palpebre inferiori e l’area sottostante come un'unica struttura: è il concetto di terzo medio.
Secondo i moderni concetti il vettore ideale per il ringiovanimento del terzo medio del viso infatti è verticale, come descritto da Hamra e da altri. Questo produrrebbe un ringiovanimento più efficace e naturale proprio perché si agisce in direzione perfettamente opposta a quella della forza di gravità.
Occorre tuttavia fare i conti sempre con le esigenze dell’età moderna, per cui mentre il recupero dopo un mini o medio lifting classico è di circa 20 – 30 giorni, per il minilifting del terzo medio effettuato per via transpalpebrale specie se effettuato sul piano sotto periostale prevede dei tempi di recupero un poco più lunghi in funzione di un gonfiore residuo che generalmente scompare completamente nel giro dei 45 – 60 giorni.
I tempi di recupero sono oggi, secondo me, il punto limitante di questi procedimenti, che pur producendo risultati superiori, mettono il paziente in una situazione per cui occorre pazienza, anche per "gestire" le immancabili osservazioni di amici e parenti, che pur non rendendosi conto dell’accaduto, durante tale periodo sono soliti esclamare “ma cosa hai fatto? hai il viso gonfio? hai una allergia ?”
Soft-lifting contro Minilifting
Per soft-lifting si intendono metodi alternativi, concettualmente meno invasivi, per praticare un procedimento di ringiovanimento del viso.
Da un punto di vista pratico credo che le tecniche di soft lifting siano di grande aiuto per quei medici, che non hanno una base chirurgica o vengono da scuole non chirurgiche (dermatologia, medicina estetica). Con queste tecniche infatti, che prevedono l’inserimento di fili di auto trazione, di fili taglienti per scollamento o placche riassorbibili di trazione, si è data la possibilità a chi poco sa di chirurgia di praticare ipotetiche tecniche pseudo-chirurgiche di ringiovanimento.
E una storia vecchia: Una volta esistevano i fili d’oro, che applicati nella pelle producevano una certa trazione fino a che ci si rese conto della pericolosità di tali pratiche e delle possibili complicazioni cui i pazienti portatori di tali impianti andavano incontro. Oggi si torna proponendo fili, che producono una auto trazione, fatti passare per avanzamenti tecnologici. Il problema vero è che fino a che non si troverà un metodo per produrre una retrazione concreta, non chirurgica della pelle, tutti gli interventi di ringiovanimento continueranno a poggiare sui tre punti cardini fondamentali e cioè:
- scollamento del tessuto da ringiovanire
- trazione del tessuto scollato
- asportazione del tessuto in eccesso.
Minilifting estremamente conservativi con incisioni ridotte, specie se associati a tecniche moderne come l’anestesia locale infiltrativa, in grado di ridurne drasticamente ecchimosi e ematomi, ci danno la possibilità di effettuare tali interventi in regime ambulatoriale o di Day Hospital, dando modo al paziente di riprendere immediatamente le proprie attività. Minilifting chirurgici "minimi" o limitati, producono risultati incomparabilmente migliori e più duraturi rispetto a soft lifting e a tecniche, che prevedono l’inserimento di fili di trazione.
Il lifting microchirurgico - Curl Lifting
Il curl lifting è una tecnica di trazione e sospensione delle strutture del viso basata sulla trazione con i fili. Su tale principio, un chirurgo russo, il Dott. Sulamanidze ha recentemente ideato il filo di trazione in polipropilene, dotato di dentellature autotrazionanti, che viene commercializzato con il nome di Aptos.
Tuttavia la tecnica originale conosciuta come curl lifting, ha origini antiche risalenti addirittura al 1956.
In anni recenti il Dott. Flores Mendez e il Dott. Fournier hanno rispolverato e attualizzato tali tecniche.
Allo stato attuale pur potendo utilizzare questo procedimento in tutte le aree del viso al pari del sistema Aptos mi sento di dire, che il curl lifting funziona vantaggiosamente, solo per sollevare le sopracciglia e ringiovanire la fronte. Recentemente il Curl lifting della zona frontale, definibile impropriamente Lifting microchirurgico, per la piccolissima entità dell'intervento, ha richiamato di nuovo l’attenzione degli addetti ai lavori, come dimostrato dall’aumento del numero di pubblicazioni internazionali negli ultimi tempi. Tale tecnica di ringiovanimento, recentemente è entrata per competere a pieno merito in questa area anatomica non solo come valida alternativa all'’Aptos, con risultati di ringiovanimento superiori e senza i problemi tipici dell’Aptos quali retrazioni e depressioni anomale sottopelle.
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minilifting in breve
Durata dell'intervento
L'intervento dura circa 1-2 ore. Preferisco utilizzare l'anestesia locale associata alla sedazione.
Tecnica
Le mie tecniche preferite: Lifting del terzo superiore (fronte) per via endoscopica o pseudo-endoscopica con mini incisioni. Lifting del terzo medio per via transpalpebrale associata o non a blefaroplastica. Lifting del terzo inferiore per via tradizionale (lifting cervicale sottocutaneo con trazione e sutura del muscolo platisma).
Ricovero
Si entra in clinica il giorno dell'intervento e si viene dimessi in giornata, in regime di day hospital.
Medicazioni
La prima visita di controllo viene effettuata dopo 5-7 giorni per la rimozione dei cerotti e delle suture sulle incisioni. Il secondo controllo viene effettuato a distanza di 30 giorni. Il controllo finale si effettua a 90 giorni dall'intervento.
Altre informazioni
Intervento indolore, che consente una ripresa delle attività lavorative in 7-10 giorni, mentre l'esposizione al sole dopo un minilifting è sconsigliata fino alla scomparsa di macchie ed ecchimosi sulla pelle.