Ginecomastia
Per ginecomastia si intende un eccessivo sviluppo del petto maschile, che può essere formato da un eccesso di tessuto ghiandolare: la ginecomastia vera, o può essere formato da un eccesso esclusivo di grasso sotto la pelle e in tal caso si parla di ginecomastia falsa. Nella quasi totalità dei casi tuttavia esiste una situazione per cui la componente ghiandolare e quella adiposa coesistono in maniera aumentata rispetto alla norma ed in tal caso ci troviamo di fronte a una ginecomastia mista. Inoltre questo aumento potrebbe presentarsi da uno o da tutti e due i lati, ma potrebbe anche presentarsi in maniera quantitativamente differente (asimmetrica).
La ginecomastia si distingue da un punto di vista di classificazione in fisiologica, patologica e farmacologica.
I pazienti che si rivolgono a me per risolvere questo problema presentano generalmente una forma fisiologica (o idiopatica), ossia presentano un aumento del volume del petto senza una base patologica di fondo. Questo tipo di ginecomastia è il tipo più frequente e può svilupparsi per cause diverse, a tutte le età, dall’infanzia all’età senile.
La ginecomastia produce problemi psicologici spesso importanti, specie negli adolescenti, che vivono in maniera esagerata il problema e si sentono spesso differenti da tutti gli altri coetanei. Parlando con i miei pazienti, mi rendo conto, che oltre alla vergogna di esporsi a torso nudo, si ritengono inconsciamente affetti da una malattia rarissima. In realtà questo problema è molto frequente e raggiunge picchi del 60-65% nella popolazione maschile all’età di 14-15 anni, a causa delle modificazioni puberali che avvengono, poi nella maggior parte dei casi scompare spontaneamente in 1-2 anni. Questo è uno dei motivi per cui non mi sento di consigliare l’intervento prima dei 18 anni, periodo in cui l’assetto ormonale si è stabilizzato completamente e il problema potrebbe essersi risolto spontaneamente.
Cause di ginecomastia
La ginecomastia fisiologica è la causa più frequente di aumento del petto maschile. Vanno comunque assolutamente scartate rare eventualità patologiche più gravi, che spesso nella ansietà di risolvere il problema potrebbero essere trascurate. Nel trattamento della ginecomastia, il medico non può limitarsi a risolvere esclusivamente la richiesta di miglioramento estetico e non può prescindere da eventuali investigazioni più approfondite, preziose per valutare la salute del paziente.
La ginecomastia fa parte di uno di quegli interventi realizzati da medici appartenenti a varie specialità chirurgiche tra cui la chirurgia plastica, la chirurgia generale e può essere inoltre realizzato in molti centri chirurgici. Quando mi si chiede un consiglio, l’unico che mi sento di dare è quello di guardarsi bene dal mettersi nelle mani di chi valuta solo la parte estetica del petto e non approfondisce i motivi per cui c’è la ginecomastia.
Quali siano dunque gli esami e le visite da fare prima di effettuare tale intervento, devono essere valutate secondo i casi, tuttavia cercherò in questa sede di mettere in evidenza quali siano le patologie da investigare, che potrebbero portare secondariamente, allo sviluppo di una ginecomastia, sottolineando di nuovo che si tratta di evenienze rare e che il mio scopo in questa sede è esclusivamente quello di informare e non certamente di allarmare chi legge.
I tumori testicolari ad esempio (Corioncarcinoma, a cellule di Sertoli, a cellule di Lyedig), possono produrre una ginecomastia, ma anche i tumori surrenali, i tumori della pituitaria e i carcinomi dei polmoni. Tutte queste possibili rare situazioni andrebbero investigate prima di dar tutto per scontato ed effettuare il trattamento chirurgico e/o estetico. Altre condizioni patologiche, che potrebbero essere connesse alla ginecomastia, da non dimenticare, sono le malattie epatiche e della tiroide nonché gli stati nutrizionali alterati.
Molto spesso valutando il perché si è creata una certa situazione, si presentano risposte più semplici di quanto inizialmente ipotizzato: farmaci e sostanze usate e abusate molto più frequentemente di quello che ci si potrebbe aspettare, possono produrre tali situazioni: mi riferisco a droghe fumate o inalate e a farmaci come gli steroidi anabolizzanti per uso sportivo. In tali casi, spesso basta sospendere la somministrazione della sostanza per avere una regressione del quadro sintomatologico o per lo meno un parziale miglioramento, che faciliterà poi l’atto chirurgico.
Una volta accertato che si tratti di ginecomastia fisiologica quindi non connessa a patologie o farmaci esiste dunque la necessità di operare?
Fino ad ora ci siamo riferiti a pazienti, che vengono con l’intento di risolvere un problema estetico, ma se poi il paziente non si crea il problema, esistono motivi che portano a consigliare l’intervento? A mio avviso no, infatti ci sono allo stato attuale numerosi studi scientifici, che dimostrano, che non esiste una relazione diretta tra il cancro della mammella maschile e l’aumento della ghiandola mammaria maschile, come qualcuno sostiene.
Correzione della Ginecomastia
I motivi che ci conducono spesso in sala operatoria per la correzione della ginecomastia sono oltre quello estetico, anche quello sintomatologico, ossia il volume produce un fastidio reale.
Anche nei casi di pazienti affetti da altre patologie, che aumentano il rischio di carcinoma al livello ghiandolare come nella sindrome di Klinefelter e infine nelle ginecomastie di vecchia data associate a fibrosi dei tessuti, andrebbe essere preso in considerazione l'intervento chirurgico di necessità.
Con l’avvento della liposuzione, si pensava di aver risolto tutti i problemi di correzione della ginecomastia maschile mediante procedimenti aspirativi. Il vantaggio di tali interventi è che si effettuano esclusivamente praticando piccole incisioni di qualche millimetro per consentire il passaggio delle cannule, che aspirando andrebbero a rimuovere il tessuto in eccesso. L’unica vera limitazione è che la liposuzione riesce ad aspirare il grasso efficacemente, ma non la ghiandola mammaria. Per questo è solito dire che la ginecomastia falsa (formata da grasso) si aspira con la liposuzione e la ginecomastia vera (formata da ghiandola) si opera con incisioni tradizionali.
Il problema è che nella quasi totalità dei casi i pazienti presentano ginecomastie miste, dove coesistono grasso e ghiandola, in quantità aumentate. Secondo la mia esperienza, i casi risolvibili semplicemente con la liposuzione isolata sono meno, mentre nella maggior parte dei casi per la correzione della ginecomastia occorre l'asportazione di ghiandola eccedente, mediante una incisione generalmente localizzata sull’areola, completando poi l’intervento mediante la liposuzione per ridurre e/o rendere omogenea la componente adiposa.
Liposuzioni isolate producono una incidenza molto elevata di risultati insoddisfacenti anche in presenza di piccoli quantitativi di tessuto ghiandolare eccedente da asportare.
Anestesia e intervento chirurgico
Operiamo la ginecomastia in regime di Day Hospital utilizzando l'anestesia locale e la sedazione in presenza dell’anestesista. La durata dell’intervento generalmente è di 30 – 40 minuti. Per la liposuzione utilizziamo due microincisioni di qualche millimetro in area limitrofa al grasso da aspirare, mentre per quanto riguarda l’asportazione della ghiandola preferiamo la via periareolare inferiore o trans-areolare. In rari casi con tessuti molto eccedenti e flaccidi occorre prolungare lateralmente tali incisioni.
Il paziente lascia la clinica il giorno stesso dell’intervento utilizzando bendaggi o fascia toracica e torna dopo circa 5 giorni per la rimozione dei punti di sutura. Ulteriori controlli ad un mese e tre mesi dopo l’intervento vengono generalmente realizzati.
Una complicazione molto frequente, che va spiegata e compresa dal paziente è l’ematoma con necessità di drenaggio e a volte di revisione chirurgica. Questo è anche uno dei motivi per cui il bendaggio dopo l’intervento di ginecomastia è praticamente obbligatorio onde minimizzare questo spiacevole evento. Altre problematiche legate a questo intervento possono essere di natura generale (sieromi, infezione) o specifiche seppur rare come la deviazione del capezzolo e dell’areola dal proprio asse.
Ginecomastia in breve
Durata dell'intervento
L'intervento dura circa 40-90 minuti. Preferisco utilizzare l'anestesia locale associata alla sedazione.
Tecnica
il trattamento della ginecomastia nell'uomo può essere risolta mediante Liposuzione quando l'aumento del volume è unicamente dovuto ad accumulo di grasso e mediante intervento con incisione transareolare o periareolare se l'aumento del volume è dovuto ad un effettivo aumento di tessuto ghiandolare mammario.
Ricovero
Si entra in clinica il giorno dell'intervento e si viene dimessi in giornata, in regime di day hospital.
Medicazioni
La prima visita di controllo viene effettuata dopo 5-7 giorni per la rimozione dei cerotti sulle incisioni. Il secondo controllo viene effettuato a distanza di 30 giorni. Il controllo finale si effettua in 90 giorni.
Altre informazioni
Intervento indolore, con ripresa delle attività lavorative leggere in 3-5 giorni. la ripresa delle attività sportive può essere effettuata a partire dai 20 giorni dopo l'intervento. L'esposizione al sole è consentita dopo la scomparsa di macchie ed ecchimosi sulla pelle.