Mastoplastica Additiva foto prima e dopo

Paziente con rilassamento tissutale e ptosi del complesso areola-capezzolo di grado I, seguito a gravidanza ed allattamento, con richiesta di un seno non voluminoso e raggiungimento di un risultato più "morbido"


Al contrario per chi non ha una costituzione ottimale o magari presenta un eccesso di pelle legato a precedenti gravidanze, che hanno modificato la forma del proprio seno, è assolutamente necessario ricercare il giusto volume, che conferirà un aspetto finale un pochino più morbido, ma ottimizzato. In questi casi eccedere alla ricerca di volume e tonicità prendendo magari come paragone chi ha 20 anni ed un seno già anatomicamente perfetto, porta a risultati estremamente falsi e discutibili, non belli esteticamente, senza contare con le possibili problematiche, che si potrebbe incorrere, legate alla poca elasticità della cute (rippling, ecc).
Le foto mostrano una plastica del seno realizzata mediante inclusione di protesi mammarie (mastoplastica additiva) in una paziente con una caduta del seno, che prende il nome di ptosi.
Questi casi si riscontrano tipicamente in pazienti che hanno già avuto uno o più figli o che si sono sottoposte a rigidi regimi dietetici dopo un pregresso aumento ponderale. La lamentela maggiormente riscontrata è la mancanza di una pienezza del seno nella porzione superiore (svuotamento del polo superiore del seno).
Dalla visita preliminare emergono delle limitazioni sul risultato finale, date appunto dalla condizione di partenza. Occorre con l'intervernto del seno, ottimizzare vari parametri estetici persi: sollevare il complesso areola-capezzolo, ottimizzare il rapporto tra la pelle eccedente e il riempimento ghiandolare scarso e cercare nello stesso tempo di produrre un risultato, che corrisponda alle aspettative della paziente. Molto spesso infatti, le pazienti optano per un aumento del volume del seno, come unica opzione di miglioramento estetico, rifiutando le cicatrici tipiche dell’intervento di mastopessi, tuttavia non desiderando un eccessivo aumento volumetrico del seno.
In tali condizioni spesso il volume necessario per correggere adeguatamente la caduta del seno, produce un volume eccessivo non gradito alla paziente. Una plastica al seno con inserimento di protesi dal volume ottimale alla costituzione della paziente al contrario potrebbe riempire adeguatamente il seno ma non correggere la caduta del complesso areola-capezzolo. Allora si è costretti a cercare compromessi di volume in grado di produrre un risultato soddisfacente, e allo stesso tempo limitare la grandezza delle protesi. 
Si cerca cioè di produrre da un punto di vista estetico, un seno più “morbido” e meno “riempito”, in modo tale che si eviti il risultato artificiale o che le dimensioni non siano gradite dalla paziente, ma nello stesso tempo si abbia una soddisfacente correzione della caduta del seno.
Sotto certi aspetti questi risultati sono quelli che piacciono di più a questa tipologia di pazienti poiché il risultato è molto naturale e la mano del chirurgo è difficilmente percepibile. 
Nel caso in questione si sono utilizzate protesi rotonde ad alto profilo e superficie testurizzata contenenti silicone gel-coesivo di ultima generazione di 280 cc di volume e collocazione sottoghiandolare mediante incisioni localizzate nel contorno inferiore delle areole.